La Nostra Storia

Qualche cenno storico sull’ Arcieria Paralimpica Mondiale ed Italiana.

La prima gara di tiro con l’arco per persone con disabilità fisiche si è tenuta in Gran Bretagna presso lo Stoke Mandeville Hospital nel 1948. Il tiro con l’arco è stato una dei primi sport inseriti nel programma dei Giochi Paralimpici di Roma 1960.
Nel tiro con l’arco sono previste tre diverse classificazioni e attualmente gli arcieri sono dislocati in 54 paesi. Le competizioni prevedono la gara individuale e quella a squadre, con arcieri che tirano in piedi o su sedia a rotelle.
Il tiro con l’arco è una disciplina sportiva che permette agli atleti con disabilità e atleti “normodotati” di gareggiare alla pari. L’Italia vanta un esempio d’eccezione nella sua storia arcieristica: la pluricampionessa Paola Fantato ha infatti preso parte con la maglia azzurra alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Atlanta 1996.

Roma 1960 la culla delle paralimpiadi

E’ il 1955 quando Giulio Andreotti, presidente del comitato organizzatore, festeggia l’assegnazione delle Olimpiadi di Roma 1960 battendo la città svizzera di Losanna. E nel 1958 si decide di far disputare i primi giochi paralimpici nella stessa città organizzatrice delle Olimpiadi. Quindi Roma penta la culla delle Paralimpiadi.

Tra le discipline che vengono praticate ci sono il biliardo, il lancio del giavellotto, la scherma, la pallacanestro, il tennistavolo ed il tiro con l’arco.

L’Italia conquista 28 medaglie d’oro, 30 di argento e 24 di bronzo. Nessuna nel tiro con l’arco.

Tokio 1964

I tredicesimi giochi di Stoke Mandeville coincidono con le Paralimpiadi di Tokyo 1964, che giungono quindi alla seconda edizione. Come nel caso di Roma anche questa volta la sede delle Paralimpiadi è la stessa delle Olimpiadi, nella cui cerimonia inaugurale il tedoforo è un ragazzo di 19 anni, Yoshinori Sakai, la prima persona nata ad Hiroshima il giorno della terribbile esplosione della bomba atomica nel 1945. I giapponesi si erano preparati meticolasamente all’evento, avendo seguito da vicino sia le Paralimpiadi di Roma che i giochi a Stoke Mandeville.

PODI: Argento per Raimondo LONGHI (Men’s Columbia Round Open).

Tel Aviv 1968

La XVII edizione dei giochi di Stoke Mandeville sono conosciuti come la terza Paralimpiade di Tel Aviv 1968. In realtà le Paralimpiadi si sarebbero dovute svolgere in Messico, paese ospitante le Olimpiadi, ma a causa di varie difficoltà il governo locale nel 1966 preferì rinunciare. Così Sir Ludwig Guttmann accettò la candidatura di Israele che cercava anche il modo per festeggiare i suoi primi 20 anni di indipendenza.

PODI: Bronzo per Giuliano KOTEN (Men’s Columbia Round Open).

Heidelberg 1972

I giochi paralimpici del 1972 si sarebbero dovuti tenere a Monaco di Baviera, già sede delle Olimpiadi, ma la vendita degli appartamenti del villaggio olimpico e la loro conseguente indisponibilità ad ospitare gli atleti disabili che avrebbero dovuto prender parte alla quarta paralimpiade, costrinse gli organizzatori a cercare una sede alternativa, che fu identificata nella cittadina di Heidelberg. L’Italia conquista complessivamente 14 medaglie ma nessuna nel tiro con l’arco.

PODI: Bronzo per JACULANO, MARRAS, PARADISO (Mixed St. Nicholas Round Team Paraplegic).

Toronto 1976

La storia delle Paralimpiadi prosegue con l’edizione di Toronto 1976 in Canada. Nello stesso anno Montreal, altra grande metropoli canadese, ospita i Giochi Olimpici. E’ un’edizione caratterizzata, purtroppo, dal boicottaggio di alcuni paesi che decidono di non partecipare a causa della presenza del Sud Africa.

Le paralimpiadi di Toronto si arricchiscono con nuove gare e discipline. Nell’atletica leggera, in particolare, vengono introdotte nuove distanze fino alla classica del mezzo fondo dei 1500 metri. Diventano gare ufficiali il Tiro a segno e il Goalball, una specie di calcio per non vedenti. Gli americani la fanno da padrone nell’atletica leggera dove, tra l’altro, stabiliscono molti nuovi record mondiali. Nell’altra disciplina regina, il nuoto, sono gli olandesi a fare bottino pieno conquistando ben 36 medaglie d’oro.

L’Italia conquista complessivamente 15 medaglie ma nessuna nel tiro con l’arco.

Arnhem 1980

La principessa dei Paesi Bassi Margherira di Orange-Nassau inaugura i giochi allo stadio di Papendal. Sono presenti 12.000 spettatori. I paesi partecipanti sono 42 per oltre duemila atleti disabili. La metà di loro gareggiano in carrozzina. Gli amputati invece sono 450, mentre i non vedenti sono circa 350. Infine sono circa un centinaio gli atleti disabili con paralisi cerebrale. Le caserme dell’esercito fungono da villaggio per le delegazioni.

Oltre agli atleti aumentano le classi: le medaglie da assegnare sono 3000. Tra le novità c’è l’introduzione del sitting volley, la pallavolo giocata stando seduti inventata proprio dagli olandesi. Ad Arnhem vengono create le premesse per quello che diventerà in seguito l’IPC, l’organo di governo delle paralimpiadi.

L’Italia conquista complessivamente 18 medaglie ma nessuna nel tiro con l’arco.

Stoke Mandeville e New York 1984

Tutte le associazioni delle persone disabili che praticavano attività sportiva avrebbero voluto che le Paralimpiadi del 1984 si fossero tenute nella stessa città delle Olimpiadi, Los Angeles. Ma problemi di relazioni tra i vari comitati organizzatori e sportivi spinsero la più importante associazione americana, l’American National Wheelchair Athletic Association, ad annunciare che i giochi si sarebbero tenuti in un’altra sede. In accordo con le associazioni degli amputati, dei cerebrolesi e dei non vedenti, si sceglie New York come la sede per i giochi paralimpici. Mentre gli atleti con lesione al midollo spinale avrebbero gareggiato presso Stoke Mandeville. L’Italia conquista complessivamente 41 medaglie.

PODI: Bronzo per Irene MONACO (Women’s Double FITA Round Integrated); Bronzo per Pasquale DE MASI (Men’s Double Short Metric Round Paraplegic).

Seul 1988

I giochi paralimpici di Seul 1988 iniziano il 15 ottobre. Alla cerimonia di apertura sono presenti 75.000 spettatori. Sfilano 3000 atleti in rappresentanza di 60 paesi davanti al presidente sud coreano Roh Tae-woo. E’ in questa circostanza che fa la sua prima apparizione la nuova bandiera paralimpica. Le paralimpiadi si chiuderanno il 24 ottobre con un incredibile spettacolo pirotecnico.

Gli sport in programma sono 16: Arco, atletica, basket, bocce, ciclismo, scherma, calcio, goalball, judo, bocce su prato, sollevamento pesi, tiro a segno, biliardo, nuoto, pallavolo, tennis e tennistavolo. C’è anche il tennis in carrozzina, ma è ancora una disciplina dimostrativa. Gli Stati Uniti dominano sia in campo maschile che in quello femminile il torneo di basket in carrozzina.

Il bottino totale per l’Italia è di 60 medaglie.

PODI: Bronzo per Paola FANTATO (Women’s Double FITA Round 2-6); Argento per AMADI, GABELLI, KOTEN, PIZZORNI (Men’s Double FITA Round 2-6).

Barcellona 1992

La cerimonia d’apertura dei giochi paralimpici di Barcellona si svolge il 3 settembre. Sono novanta le delegazioni che sfilano davanti ai 65.000 spettatori che hanno preso posto al Montjuic Olimpic Stadium. In tribuna è presente il Re di Spagna Juan Carlos e il presidente del CIO, il Comitato Olimpico Internazionele, il brasiliano Juan Antonio Samaranch.

Sono oltre un milione e mezzo gli spettatori che assistono dal vivo alle competizioni nell’arco di 12 giorni. Altri milioni si godranno lo spettacolo paralimpico grazie alle trasmissioni televisive.

Il villaggio olimpico è completamente accessibile. Accoglie 2300 atleti uomini e 700 donne. Inoltre vi alloggiano anche 1000 tra accompagnatori, tecnici e preparatori.

Sono circa 1500 gli atleti che partecipano alle gare di atletica leggera e di nuoto. Vengono stabiliti quasi 300 nuovi record del mondo ed assegnate oltre 400 medaglie d’oro.

Grande successo di pubblico per la pallavolo sia in piedi che seduti e per il basket in carrozzina. Si distinguono le nazionali dell’Iran, Germania e Canada (basket femminile).

Le paralimpiadi di Barcellona si chiudono il 14 settembre con una incredibile e spettacolare cerimonia di chiusura.

PODI: Oro per Paola FANTATO (Women’s Individual AR2); Oro per Orazio PIZZORNI (Men’s Individual AR2); Argento per GABELLI, MALOVINI; PIZZORNI (Men’s Teams AR2); Bronzo per Giampiero MERCANDELLI (Men’s Individual AR1).

Atlanta 1996

I giochi paralimpici di Atlanta 1996 sono i primi ad attrarre gli investimenti da parte di grandi multinazionali, anche se ancora la potenzialità che lo sport paralimpico può esprimere non viene colta in pieno dal mondo industriale e finanziario.

Il pubblico, rispetto alle paralimpiadi di Barcellona del 1992, diminuisce. Le ragioni sono principalmente due: per la prima volta i biglietti per assistere alle gare vengono messi in vendita e i media americani poi non danno la copertura che un evento del genere avrebbe meritato. Comunque alla fine saranno circa 400.000 gli spettatori che saranno sugli spalti per vedere i giochi dal vivo.

Per far funzionare tutta la macchina organizzativa ci si avvale dell’apporto di 12.000 volontari. Le delegazioni contano complessivamente 4.500 persone. Oltre 2.000 sono i media accreditati. 100 i fotografi da tutto il mondo.

Gli atleti, quasi 2400 uomini e 800 donne, provengono da ben 104 paesi. 17 gli eventi sportivi con medaglia e due dimostrativi, la vela e il rugby in carrozzina. Alle paralimpiadi di Atlanta fanno il loro debutto gli atleti con disabilità intellettiva. Parteciperanno alle gare di nuoto ed atletica.

Le paralimpiadi si aprono il 16 agosto e si chiudono il 25 dello stesso mese. Nel medagliere ancora una volta primeggiano gli Stati Uniti, seguiti da Australia e Germania. Vengono infranti 269 record mondiali. Per l’Italia si confermano Luca Pancalli, Alvise De Vidi e Paola Fantato.

PODI: Oro per FANTATO, LAZZARONI, TRUCCOLO (Women’s Teams Open); Argento per GABELLI, MAI, MALOVINI (Men’s Teams W1/W2); Argento Sandra TRUCCOLO (Women’s Individual W2); Bronzo Paola FANTATO (Women’s Individual W2).

Sydney 2000

Le paralimpiadi di Sydney 2000 cominciano il 18 ottobre. Sale a 122 il numero delle delegazioni partecipanti. Sono 18 le discipline sportive e 550 le medaglie d’oro in palio. Durante le gare sono stabiliti 300 tra record del mondo e record paralimpici.

Al botteghino vengono venduti oltre un milione di biglietti per assistere alle competizioni. Sono oltre 2300 i rappresentanti dei media (giornalisti, operatori, tv, fotografi) giunti da ogni parte del mondo. Per la prima volta le paralimpiadi sono anche su internet. La rete trasmetterà in streaming oltre 100 ore di gare. Il sito ufficiale dei giochi conterà alla fine 300 milioni di contatti.

In questa edizione si disputa il primo torneo di rugby in carrozzina: in finale i padroni di casa dell’Australia sono battuti dagli Stati Uniti. L’Australia però si piazzerà al primo posto del medagliere davanti a Gran Bretagna e Spagna.

PODI: Oro per CARRUBBA, DE PELLEGRIN, GABELLI (Men’s Teams Open); Oro per Paola FANTATO (Women’s Individual W1/W2); Oro per FANTATO, MENCONI, TRUCCOLO (Women’s Teams Open); Bronzo per Oscar DE PELLEGRIN (Men’s Individual W2).

Atene 2004

Il 17 settembre, con una cerimonia spettacolare, cominciano le Paralimpiadi Atene 2004, dove sfilano 135 delegazioni, di cui 17 sono alla loro prima partecipazione ai giochi. Gli atleti in totale sono poco meno di 4000 mentre le donne salgono ad oltre 1100. Le donne per la prima volta partecipano al judo e al sitting volley.

Nei 19 sport vengono battuti oltre 300 record mondiali e 400 record paralimpici.

Nel medagliere la parte del leone la recita la Cina che si aggiudica 141 medaglie(63 d’oro, 46 d’argento 32 di bronzo), seguita da Gran Bretagna e Canada.

Nella pallavolo seduta femminile la Cina, paese ospitante delle successive paralimpiadi, conquista la sua prima medaglia d’oro battendo l’Olanda. Il Brasile, ovviamente, conquista il titolo nel torneo di calcio a 5. Splendido il successo nella maratona dell’italiano Alvise De Vidi, che in meno di tre ore taglia il traguardo con la sua carrozzina nello storico stadio olimpico di Atene.

PODI: Oro per Paola FANTATO (Women’s Individual W1/W2); Argento per FANTATO, MENCONI, TRUCCOLO (Women’s Teams Open).

Pechino 2008

Nella storia paralimpiadi i giochi di Pechino sono stati senza alcun dubbio i più faraonici. La capitale cinese in occasione delle Olimpiadi prima e delle Paralimpiadi dopo, si è rifatta completamente il look.

850 tedofori hanno percorso tutta la Cina per portare la fiamma fin dentro lo stadio nazionale, il Nido d’Uccello durante la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi Pechino 2008. Lo slogan dei giochi è molto suggestivo: “Un mondo, Un sogno”.

Partecipano 4000 atleti con quasi 1400 donne, un numero in continua crescita, con delegazioni provenienti da 146 paesi di cui 5 al loro esordio alle paralimpiadi.

Gli eventi sportivi diventano 20 con la novità del canottaggio come disciplina paralimpica. Le gare, oltre che a Pechino, si svolgono anche a Qingdao (vela) e Hong Kong (equitazione). 472 sono i titoli che vengono messi in palio.

La Cina si aggiudica il maggior numero di medaglie, seguita dalla Gran Bretagna, Stati Uniti e Ucraina. 279 nuovi record mondiali e 339 nuovi record paralimpici vengono stabiliti nei dieci giorni di gare. Grande prova collettiva della nazionale italiana guidata dal tecnico Mario Valentini nel ciclismo. Tra gli atleti va segnalato e ricordato Oscar Pistorius, velocista sudafricano amputato bilaterale, corridore con l’aspirazione di battersi con i normodotati.

PODI: Argento per Alberto SIMONELLI (Men’s Individual Compound Open); Argento per MARCO VITALE (Men’s Individual Recurve W1/W2); Bronzo per VITALE, ESPOSITO, DE PELLEGRIN (Men’s Teams Recurve Open).

Londra 2012

“I più grandi Giochi di sempre”. Ben più delle Olimpiadi, le Paralimpiadi si meritano appieno il titolo sensazionalistico con cui un po’ tutti i giornali e tabloid britannici hanno celebrato Londra 2012. Quest’edizione passerà alla storia come quella della svolta: mai prima d’ora le Paralimpiadi avevano ricevuto tanta attenzione, ed erano state così in grado di catalizzare l’interesse del grande pubblico.

PODI: Oro per Oscar DE PELLGRIN (Men’s Individual Recurve W1/W2); Argento per Elisabetta MIJNO (Women’s Individual W1/W2).

Oscar De Pellegrin, alla sua sesta partecipazione paralimpica, chiude una carriera arcieristica straordinaria che lo ha portato a conquistare 1 oro e 4 bronzi.

Rio 2016

Per l’ottava edizione consecutiva l’Italia sale sul podio, dando un contributo di un argento e un bronzo all’eccellente medagliere finale del Comitato Italiano Paralimpico.

Al Sambodromo di Rio de Janeiro, sede poche settimane prima dei Giochi Olimpici, sono andati sulla linea di tiro a difendere i colori azzurri i seguenti atleti: Elisabetta Mijno (Fiamme Azzurre), Veronica Floreno (Dyamond Archery Palermo), Roberto Airoldi (Arcieri Cameri) e Alessandro Erario (Arcieri dello Jonio) nell’arco olimpico open; Alberto Simonelli (Fiamme Azzurre), Giampaolo Cancelli (Arcieri Castiglione Olona), Matteo Bonacina (Arcieri Castiglione Olona) ed Eleonora Sarti (Fiamme Azzurre) nel compound open; Fabio Luca Azzolini (Arcieri Montale) nel W1.

​Insieme agli azzurri, il Responsabile Tecnico della Nazionale Para-Archery Guglielmo Fuchsova, il coach del ricurvo femminile Marco Pedrazzi, il coach del compound e W1 Antonio Tosco e la fisioterapista Chiara Barbi.

La prima medaglia italiana viene firmata dal mixed team ricurvo composto dalla vicecampionessa paralimpica a Londra 2012 Elisabetta MIJNO e dall’esordiente Roberto AIROLDI. Il duo azzurro vince il bronzo battendo in finale 5-1 la Mongolia (Dambadondog Baatarjav e Oyun.Endene Buyanjargal) dopo un percorso che li aveva visti vincenti 6-0 agli ottavi contro la Lettonia (Gints Jonasts-Ieva Melle) e 6-2 ai quarti contro i padroni di casa del Brasile (Francisco Cordeiro e Fabiola Dergovics), mentre in semifinale è arrivata la vittoria dell’Iran (6-0) con Zahra Nemati e Ebrahim Ranjbarkivaj che hanno poi preso l’argento superati in finale dalla Cina per 5-3.

L’altro alloro arriva grazie alle prestazioni di Alberto SIMONELLI che, dopo l’argento di Pechino 2008, torna sul secondo gradino del podio dopo una prestazione eccellente che lo vede vincente per 137-121 sul kazako Medvedev, 140-136 sul finlandese Forsberg, 143-136 sul britannico Hall e 146-144 sul cinese Xinliang Ai. Poi, l’equilibratissima finale per l’oro premia lo statunitense Andre Shelby solamente all’ultima freccia: 143-142 il risultato finale, che vale un brillante argento e l’ennesimo alloro in carriera per Alberto Simonelli.

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